Alimentazione: no all’etichettatura generica che consente di abbassare la qualità dei prodotti senza una trasparente informazione ai cittadini

Desta forte preoccupazione l’orientamento assunto dal MISE alla luce della sospensione delle esportazioni di alcuni alimenti dall’Ucraina, tra cui l’olio di semi di girasole.

Tale olio è alla base di numerosi prodotti quali biscotti, maionese, pasta ripiena, sughi, fritture e tonno. La scarsa reperibilità induce ora molti produttori a riformulare gli ingredienti di tali prodotti, ricorrendo ad altri tipi di oli e grassi.

Ma rimane aperto il problema dell’etichettatura. Se, da un lato, per le etichette già stampate è stato disposto di provvedere ad uno sticker da applicare sull’etichetta indicando la modifica nella lista degli ingredienti e degli allergeni, per quelle da stampare la soluzione individuata dal MISE è piuttosto ambigua e discutibile.

La nota che ha come oggetto le “Misure temporanee eccezionali – etichettatura prodotti contenenti oli vegetali in sostituzione dell’olio di semi di girasole” aggiunge una misura pericolosa, che consentirebbe, per quanto attiene la stampa delle nuove etichette “di riportare nella lista degli ingredienti la dizione generica della categoria oli e grassi vegetali seguita dalle origini vegetali potenzialmente presenti, in considerazione delle forniture disponibili – es. “oli e grassi vegetali (girasole, palma, mais, soia, ecc.)”.” In pratica i produttori, utilizzando tale dicitura generica in etichetta, potranno utilizzare uno tra gli oli disponibili, anche quelli di qualità più scadente.

Non ci rassicura in tal senso la dicitura inserita dal Ministero, che indica come tale dicitura generica sia dottata “in via transitoria e segnalando sempre l’eventuale presenza di allergeni”.

È necessario adottare misure più stringenti per tutelare i cittadini e il loro diritto ad essere informati in maniera trasparente e chiara sui prodotti che portano in tavola. La crisi nel reperimento delle materie prime non può in alcun modo fornire un alibi per abbassare la qualità delle produzioni.

Per questo chiediamo al MISE e al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali un incontro per definire misure più efficaci, in grado di far proseguire la produzione senza alcuna deroga sul piano della qualità e della trasparenza nei confronti dei consumatori.

Monitoreremo inoltre sulla corretta applicazione degli sticker sulle etichette “aggiornate” dei prodotti, nonché sull’applicazione degli avvisi nei punti vendita con apposita cartellonistica in prossimità degli scaffali dei prodotti contenenti olio di girasole, così come disposto dalla nota del MISE.

 

Comunicato stampa Federconsumatori Roma