I videogiochi in tempo di Covid 19: da semplice svago a dipendenza (gaming disorder) è un attimo

Dalla allegra pallina gialla di Pac-Mac che conquistò i ragazzi degli anni Ottanta agli avveniristici giochi in realtà aumentata di oggi, i videogiochi sono entrati nella cerchia dei passatempi più amati da grandi e piccini, ma vengono ancora considerati diseducativi e, molte volte, anche dannosi, soprattutto se pensiamo al lungo e forzato isolamento in casa che ci ha visto tutti coinvolti, causa Covid 19. Giocare con i videogiochi ha pregi e difetti, molto dipende quindi da quanto tempo ogni giorno dedichiamo a queste distrazioni.

Ecco sei buoni motivi per usare la console:

  1. Piccoli antistress: i casual games, caratterizzati da regole semplici e intuitive (come il celebre Tetris), possono essere un ottimo modo per rilassarsi e migliorare l’umore personale, dimenticando le fatiche quotidiane.

  2. Problem solving: i videogame strategici possono aiutarci nel cosiddetto problem solving. L’American Psychological Association (associazione di categoria che rappresenta gli psicologi negli Stati Uniti d’America) ha infatti dimostrato che gli adolescenti fissati con queste categorie di giochi risolvevano meglio situazioni reali complesse, riuscendo anche a ottenere voti scolastici migliori.

  3. Decisioni più rapide: oltre a stimolare l’adrenalina, i videogiochi d’azione migliorano la prontezza nel prendere decisioni veloci, almeno secondo l’Università di Rochester (Usa), che ha rilevato come i giocatori di action games abbiano un processo decisionale fino al 25% più rapido rispetto alla media.

  4. Aiutano a socializzare: malgrado l’immagine del classico nerd, timido e isolato, uno studio pubblicato dalla Society for Researchin Child Development (Usa) suggerisce che i videogiochi aiuterebbero i giovani a socializzare, grazie ad ampie community virtuali e al fatto che più del 70% di loro gioca in compagnia, sviluppando l’attitudine alla cooperazione.

  5. Giocando si impara: non è detto che i videogame siano necessariamente diseducativi: alcuni di essi possono stimolare la curiosità, come la saga del celeberrimo Assassin’s Creed la cui accurata ambientazione permette di conoscere meglio diverse epoche storiche.

  6. Movimento: non sempre ritrovarsi davanti a una console significa essere condannati alla sedentarietà: una ricerca della Louisiana State University (Usa) ha rivelato che i videogiochi con movimenti a tutto corpo (come Wii Fit), sono stati utili per permettere a bambini in sovrappeso di dimagrire, rendendoli propensi a svolgere attività motorie.

Sono sei buoni motivi che possono aiutarci a migliorare ma solo se lo si fa con buon senso e moderazione. Il semplice svago può tramutarsi velocemente in vera dipendenza. Nei due anni della pandemia per esempio molte persone soprattutto giovani hanno passato tante, troppe ore con la console.

La dipendenza da videogiochi in inglese si chiama gaming disorder che definisce l’uso eccessivo o compulsivo di videogiochi, che interferisce con la vita quotidiana di una persona. Il Covid 19 e il conseguente isolamento hanno oggettivamente aumentato questo tipo di sottomissione, soprattutto da parte di numerosi adolescenti.

Una dipendenza che di recente l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha inserito nella classificazione delle malattie, riconoscendola come disturbo comportamentale (isolamento, ansia, attacchi di panico, rabbia e altro ancora), e che riguarda circa 300.000 adolescenti in Italia.

Federconsumatori FVG APS e Adiconsum FVG APS da sempre vicine al bene dei cittadini, nel 2021 hanno attuato un progetto finanziato dalla regione per contrastare l’emergenza sanitaria da Covid 19 e tra le iniziative introdotte c’erano anche colloqui gratuiti on line e in presenza con una psicologa psicoterapeuta e alcuni video psicoeducativi on line contenenti consigli pratici su come affrontare difficoltà varie derivate dall’isolamento, come il gaming disorder, la gestione dell’ansia, l’insonnia, gli attacchi di panico e altre criticità emerse dalla forzata segregazione del periodo.

I video messi a disposizione si possono tuttora consultare gratuitamente tramite una semplice registrazione all’interno del portale:

https://www.consumatorifvg.it/project/sostegno-psicologico/

e sono anche visionabili liberamente sul canale Consumatorifvg di Youtube.

Emeri Pecile

Federconsumatori FVG APS