Scarsità d’acqua, WWF: rischio idrico nel futuro del Pianeta

Scarsità d’acqua, WWF: rischio idrico nel futuro del Pianeta
Scarsità d’acqua, WWF: rischio idrico nel futuro del Pianeta

L’acqua è vita, noi stessi siamo fatti d’acqua, elemento fondamentale anche per il nostro pianeta. Il WWF, la più grande organizzazione mondiale per la conservazione della natura, ci avvisa: senza misure urgenti di mitigazione e adattamento al cambiamento climatico, centinaia di milioni di persone nelle città di tutto il mondo potrebbero trovarsi ad affrontare una grave scarsità d’acqua nei prossimi decenni. È già successo in molte grandi città, da Città del Capo in Sudafrica, a San Paolo del Brasile a Chennai in India.

Nello stesso studio si prevede che almeno 100 città nel mondo, per un totale di almeno 350 milioni di persone, dovrebbero entrare in una situazione di rischio idrico entro il 2050; tra le città più a rischio Pechino, Jakarta, Johannesburg, Istanbul, Hong Kong, Mecca e Rio de Janeiro. A livello globale, le popolazioni delle aree ad alto rischio idrico potrebbero passare dal 17% nel 2020 al 51% nel 2050.

Anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite contempla tra i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile la salvaguardia dell’acqua: garantire entro il 2030 l’accesso universale all’acqua potabile sicura ed economica per tutti e alle strutture igieniche. Obiettivo ambizioso in quanto attualmente 3 persone su 10 non hanno accesso a servizi di acqua potabile gestiti in modo sicuro e 6 persone su 10 non hanno accesso a strutture igienico-sanitarie sicure. La scarsità d’acqua attualmente colpisce oltre il 40% della popolazione mondiale e si prevede un dato in aumento. Circa il 70% di tutta l’acqua estratta da fiumi, laghi e falde acquifere viene utilizzata per l’irrigazione.

Il rischio idrico analizzato dal WWF riguarda anche l’Italia. La carta d’identità del nostro Paese evidenzia che il territorio riceve una quantità complessiva di acqua piovana molto superiore alla media europea; tuttavia, a causa della distribuzione irregolare, non c’è un uso né riserve uniformi. Il maggiore utilizzo dell’acqua da parte dell’industria, dell’agricoltura e delle famiglie sta esaurendo le riserve di acque sotterranee ed evidenzia la necessità di evitare l’inquinamento e lo spreco di risorse. Industria, edilizia, agricoltura, energia e produzione di rifiuti, continueranno a essere i fattori principali di pressione sull’ambiente soprattutto in relazione al problema della qualità dell’acqua.

Il rapporto del WWF propone di investire in soluzioni naturali, di rafforzare la “salute” dei fiumi, dei bacini idrici e delle aree paludose per prevenire i rischi della perdita d’acqua.” ha dichiarato il responsabile del Programma Tutela Globale dell’acqua del WWF.

Anche noi, in qualità di cittadini responsabili, possiamo dare il nostro piccolo ma prezioso contributo attraverso alcuni semplici ed efficaci accorgimenti:

  • Installare il frangigetto

Un piccolo miscelatore posto sul rubinetto consente di mescolare aria e acqua garantendo un risparmio idrico pari al 50%. Per una famiglia di 3 persone significa risparmiare fino a 6.000 litri di acqua in un anno.

  • Chiudere il rubinetto quando non serve

Sembra una prassi ovvia ma in realtà ancora poco adottata. Si pensi a quando ci si lava i denti o ci si fa lo shampoo. A proposito di acqua che scorre a fiumi, per il risciacquo del rasoio non serve tenere il rubinetto aperto. Basta riempire in precedenza il lavandino con l’acqua necessaria (cioè poca). Si risparmiano dagli 8 ai 10 litri al minuto.

  • Occhio alla goccia

Perdite e mal funzionamento degli erogatori sono tra le principali cause dello spreco idrico. Un rubinetto gocciolante o un tubo che perde provocano un inutile consumo di acqua potabile. Si calcola pari a circa 2.000 litri annui.

  • Fare la doccia invece del bagno nella vasca

Un’abitudine che ormai sta scomparendo ma che comporta un notevole dispendio: il bagno in vasca non è eco-sostenibile. Molto meglio la doccia, che vale il 75% in meno di consumi (25 litri contro 100). Naturalmente, anche per la doccia vale il discorso del rubinetto: chiuso quando ci si insapona.

  • Usare correttamente lo scarico del WC

La migliore soluzione anti-spreco è garantita dalla cassetta a doppia pulsantiera, che consente la scelta della maggiore o minore quantità d’acqua da usare.

  • Usare l’acqua corrente solo quando serve

Usare un contenitore per lavare verdure o stoviglie aiuta ad usare l’acqua corrente lo stretto necessario. Stesso accorgimento se si ricicla l’acqua di cottura per il lavaggio di piatti e padelle, almeno nella sua fase iniziale.

  • Utilizzare gli elettrodomestici in modo efficiente

Risparmiare acqua significa anche utilizzare sempre lavatrici e lavastoviglie a pieno carico e in modalità eco o rapida. Indipendentemente dal loro carico, questi elettrodomestici consumano tra gli 80 e 120 litri di acqua. Usarli al massimo della loro portata è un atto di intelligenza ancora prima che un accorgimento anti-spreco.

Poche regole, facili da seguire, perché tutti, anche da casa nostra, possiamo contribuire a tenere in vita e a migliorare questo Pianeta che è la nostra casa vivente.

Emeri Pecile